La Riabilitazione dopo l’intervento per il tumore al seno con ricostruzione

La Riabilitazione dopo l’intervento per il tumore al seno con ricostruzione

Questa guida è pensata per le donne che hanno fatto chirurgia ricostruttiva della mammella

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Indice

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Introduzione

Gentile signora,
con questa guida ci proponiamo di darle un supporto per il suo percorso di riabilitazione dopo l’intervento chirurgico per il tumore al seno con ricostruzione.
Un buon percorso di riabilitazione serve a prevenire complicazioni, a raggiungere il miglior recupero possibile della funzionalità della parte operata e a migliorare e mantenere la sua qualità di vita. È quindi una parte importante del suo percorso di cura.
In questa guida troverà le informazioni, gli esercizi e i consigli descritti passo a passo, per la ripresa della normale vita quotidiana e lavorativa. Il programma di esercizi descritto potrà svolgerlo in completa autonomia. Le consigliamo di metterli in pratica trovando un contesto gradevole e funzionale. Come descritto di seguito, se incontra difficoltà importanti nel mettere in pratica quanto riportato, le consigliamo di confrontarsi con il suo medico, il fisiatra o il fisioterapista. Tutte le informazioni riportate in questa guida sono state elaborate da personale di cura della Regione Friuli-Venezia Giulia, esperto di percorsi di riabilitazione per le donne operate al seno e di chirurgia plastica.
Queste informazioni non sostituiscono le indicazioni che lo specialista della riabilitazione o i chirurghi senologi o plastici le potranno dare.
Le immagini esplicative sono presenti nel pdf di questa guida.

La ricostruzione del seno e la riabilitazione

La ricostruzione del seno è l’intervento chirurgico che ridà forma e volume al seno operato il più possibile simili a quello naturale.
Le tecniche di ricostruzione del seno possono essere diverse. Di conseguenza il suo programma di riabilitazione sarà adattato sulla base della tecnica di ricostruzione utilizzata.

La ricostruzione immediata con protesi dopo mastectomia

Subito dopo l’intervento di asportazione del tumore le viene inserita una protesi. La protesi può essere posizionata:

  • tra due muscoli del torace: il grande pettorale e il serrato anteriore, in questo caso si parla di ricostruzione RETROPETTORALE;
  • davanti al muscolo grande pettorale, in questo caso si parla di ricostruzione PREPETTORALE.

La ricostruzione con espansore dopo mastectomia

La protesi viene inserita diversi mesi dopo aver tenuto l’espansore nella sede operata. L’espansore è una protesi provvisoria che viene progressivamente riempita (ogni 3-4 settimane) con un liquido fisiologico, in modo da permettere una graduale espansione dei tessuti e prepararli a ricevere la successiva protesi definitiva. In questo caso la protesi verrà inserita tra il muscolo grande pettorale e i muscoli laterali della parete toracica (ricostruzione retropettorale).

Dopo l’intervento lei potrà cominciare da subito la riabilitazione con l’esecuzione di semplici esercizi e la proseguirà con la modalità e le tempistiche indicate di volta in volta.

Cosa può succedere subito dopo l’intervento?

Il giorno stesso e il giorno successivo
Al risveglio dall’intervento lei potrà percepire:

  • gonfiore nella parte operata, detto anche edema. Si tratta di una normale conseguenza dell’intervento. È presente soprattutto nelle donne che hanno subito l’asportazione dei linfonodi ascellari e si risolve spontaneamente in qualche giorno;
  • limitazioni nella mobilità del braccio e dolore: durante l’intervento il braccio viene posizionato in modo non naturale, e questo potrebbe causare dolore. Inoltre i punti di sutura, le medicazioni e il drenaggio, limitano la mobilità del braccio;
  • intorpidimento nella parte operata: potrà avvertire fastidio a livello del braccio, nella regione dell’ascella, oppure un formicolio o un intorpidimento, come se avesse un “cuscinetto” sotto l’ascella. Questa è una sensazione causata dall’intervento e va riferita al chirurgo.

È importante che già subito dopo l’intervento lei assuma posture corrette ed esegua semplici esercizi.

Posture corrette

Le immagini esplicative sono presenti nel pdf di questa guida.
Tenga il braccio operato in posizione di scarico:

  • quando è SDRAIATA SUPINA, tenga il braccio appoggiato su un cuscino con la mano, il polso e l’avambraccio un po’ più alti rispetto al braccio e alla spalla: questo favorirà la diminuzione del gonfiore;
  • quando è SEDUTA, tenga il braccio del lato operato rilassato lungo il fianco, con il gomito flesso e la mano appoggiata alla coscia. Se la seduta ha il bracciolo, tenga il braccio rilassato lungo il fianco e appoggi l’avambraccio sul bracciolo;
  • quando è IN PIEDI, tenga il braccio del lato operato rilassato lungo il fianco; può tenere la mano in tasca per alleggerire la spalla dal peso del braccio.
  • quando cammina lasci oscillare entrambe le braccia o tenga la mano del lato operato in tasca. Nell’arco della giornata osservi spesso davanti ad uno specchio com’è posizionata la spalla del lato operato e cerchi di mantenerla allineata all’altra;
  • quando DORME, almeno per il primo mese, non stia girata dal lato della parte operata per non caricare il peso del corpo sul braccio.

Esercizi di respirazione

Gli esercizi di respirazione la aiuteranno:

  • a essere più consapevole del respiro e a beneficiare del rilassamento che la respirazione può indurre;
  • a contrastare la rigidità del torace dopo l’intervento provocata dal dolore, dalla tensione della ferita, dalla medicazione e dalla presenza del drenaggio.

Esercizi di respirazione diaframmatica
Inspiri con il naso e lasci gonfiare la pancia.
Espiri lentamente con la bocca, come se soffiasse su una candela senza spegnerla.

Esercizi di respirazione costale
Inspiri profondamente con il naso lasciando espandere il torace.
Espiri lentamente con la bocca lasciando abbassare le costole.

Ripeta questi esercizi PIÙ VOLTE DURANTE LA GIORNATA.

Esercizio per la mobilità del braccio

Con il braccio in posizione di scarico, apra e chiuda le dita della mano. Può effettuare l’esercizio utilizzando una pallina di spugna. L’esercizio va eseguito in modo lento, mantenendo per cinque secondi la mano chiusa a pugno e successivamente per cinque secondi la mano rilassata, in posizione aperta.
Ripeta questo esercizio PIÙ VOLTE DURANTE LA GIORNATA.

Cosa può succedere e cosa può fare nei giorni successivi?

Il reggiseno

Il chirurgo senologo o il chirurgo plastico potrebbero prescriverle un particolare tipo di reggiseno.
Anche se ha un espansore indossi il reggiseno fin da subito.

Il reggiseno dovrà essere:

  • contenitivo;
  • di cotone o microfibra;
  • senza stecche;
  • con le bretelle larghe;
  • con allacciatura anteriore.

Se sente dolore nell’area della cicatrice o compare gonfiore si rivolga al medico.

Da alcuni giorni ad alcune settimane dopo l’intervento

Esercizi da seduta per il secondo giorno dopo l’intervento

Le immagini esplicative sono presenti nel pdf di questa guida.

Con i piedi appoggiati a terra, le gambe leggermente divaricate e le braccia rilassate lungo i fianchi, alzi le spalle verso le orecchie e torni alla posizione iniziale, ruoti le spalle avanti e indietro, spinga indietro le spalle avvicinando le scapole, ritorni ogni volta alla posizione iniziale. Ripeta l’esercizio 5 VOLTE.
È possibile abbinare a tale esercizio anche la respirazione. Quando inspira, alzi le spalle verso le orecchie, quando espira, porti le spalle alla posizione iniziale. Quando ruota le spalle indietro, inspiri, quando ruota le spalle avanti, espiri. Ritorni alla posizione iniziale e ripeta l’esercizio, associando la respirazione, per 5 VOLTE.
Posizionata come nel precedente esercizio, contragga tutta la muscolatura delle braccia chiudendo energicamente le mani a pugno: mantenga la tensione per 7 secondi, quindi rilassi aprendo le mani. Ripeta l’esercizio 5 VOLTE.
Con le braccia rilassate lungo i fianchi, fletta il capo avanti e indietro, lo inclini a destra e a sinistra, quindi lo ruoti a destra e a sinistra. Ripeta l’esercizio 5 VOLTE.

Modificazioni della postura

Nel periodo successivo all’intervento potrebbe notare delle modificazioni della postura. Ad esempio potrebbe vedere che tiene la spalla del lato operato più alta o più in avanti dell’altra.
Che cosa può fare?
Si eserciti davanti allo specchio, in modo da recuperare la simmetria. In piedi, rilassi le spalle e le braccia lungo i fianchi, controlli l’allineamento del corpo: la linea delle spalle dev’essere orizzontale e anche quella del bacino.
La testa deve essere dritta, con lo sguardo fisso in avanti.

Formazione della cicatrice

La guarigione della ferita chirurgica porta alla formazione di una cicatrice. La cicatrice è meno elastica della pelle e potrebbe causare alcune limitazioni nei movimenti del braccio e creare delle aderenze con i tessuti vicini.
Che cosa può fare?
Nei giorni successivi alla rimozione dei punti, nella zona della ferita:

  • si lavi con un sapone neutro e si asciughi bene senza strofinare;
  • applichi quotidianamente dei prodotti specifici (idratanti, lenitivi, elasticizzanti). Chieda consiglio anche al medico o all’infermiere;
  • massaggi quotidianamente per 10 minuti (ad esempio 5 minuti due volte al giorno) la ferita pulita e asciutta.

Per fare il massaggio appoggi i polpastrelli sui lati della ferita ed esegua dei movimenti come descritto in Figura 1 a pag. 12 del pdf di questa guida.

Non utilizzi nessun prodotto (creme, olii ecc.) per massaggiare. Nei primi giorni durante il massaggio eserciti solo una pressione lieve, di seguito faccia la prima parte del massaggio con una pressione lieve (ne beneficeranno i tessuti più superficiali) e la successiva con una pressione un po’ più intensa (ne beneficeranno i tessuti più profondi).
Questo massaggio la aiuterà a prevenire le aderenze.

Trascorso un mese dall’intervento, faccia il massaggio con i polpastrelli appoggiati sulla cicatrice della ferita, con movimenti circolari e/o a zig zag (Figura 1-2 a pag. 14 del pdf di questa guida). Prosegua i massaggi almeno fino a sei mesi dopo l’intervento. In questa fase può anche diradare la frequenza dei massaggi. Se verrà regolarmente massaggiata e mantenuta morbida ed elastica con prodotti idratanti/elasticizzanti, la cicatrice si accorcerà e si assottiglierà ed eviterà di aderire ai tessuti circostanti.
Per qualsiasi dubbio o problema relativo alla cicatrice, si rivolga al medico o all’infermiere.

Comparsa di cordoncini sotto la pelle

(Linfosclerosi o Sindrome della rete ascellare o Axillary web syndrome)
Nei giorni successivi, potrebbe sentire dei “cordoncini” sotto la pelle, che potrebbero partire dall’ascella della parte operata e arrivare al gomito o al polso, oppure potrebbero partire dalla ferita chirurgica e svilupparsi lungo il tronco. Questi “cordoncini” possono limitarle
il movimento della spalla provocando bruciore
o dolore. La presenza di questi “cordoncini” non deve crearle preoccupazione, perché di solito scompaiono spontaneamente entro qualche settimana. Se i cordoncini non scompaiono spontaneamente devono essere valutati dal fisiatra e trattati con della fisioterapia.

Che cosa può fare?
Trascorse 2 settimane dall’intervento svolga l’esercizio di stretching descritto a pag. 25 del pdf di questa guida. Faccia anche attenzione alla sua postura come indicato a pag. 12 del pdf di questa guida.È importante che non provi dolore. Se forza il movimento oltre questo limite i disturbi potrebbero persistere e accentuarsi
e potrebbe ritardare il recupero del movimento e della guarigione. In caso di dolore, il medico potrà consigliare un farmaco antidolorifico.

Cosa può fare nelle settimane successive

Di seguito è riportato un programma di esercizi per il recupero del movimento da svolgere autonomamente.
Se durante gli esercizi sente dolore al braccio, alla spalla o tensione alla cicatrice, diminuisca l’ampiezza dei movimenti, o eviti di svolgere l’esercizio e riprovi a svolgerlo una settimana dopo. Se durante gli esercizi sente un po’ di tensione al petto, all’ascella o alla parte interna del braccio, non si preoccupi e continui l’esercizio.
Svolga gli esercizi nella sequenza proposta. Ripeta tutti gli esercizi almeno una volta al giorno. Li svolga con lentezza, armonia, ricerchi la simmetria (si aiuti eventualmente con uno specchio) e segua il ritmo del respiro. Se le sono stati asportati i linfonodi ascellari potrebbe sentire un senso di pesantezza e a volte anche di “gonfiore”. L’esercizio fisico e le normali attività quotidiane migliorano la circolazione della linfa e riducono la possibilità di insorgenza del linfedema (veda pag. 29 del pdf di questa guida).
Se è ancora presente il drenaggio, esegua comunque gli esercizi con movimenti lenti e meno ampi.

Esercizio da eseguire dopo 15 giorni dall’intervento

Le immagini esplicative sono presenti nel pdf di questa guida.

In piedi di fronte a una parete, con il corpo a pochi centimetri da essa, appoggi la mano alla parete all’altezza della spalla e faccia “camminare le dita” verso l’alto. Torni alla posizione di partenza. Può fare lo stesso esercizio posizionandosi di lato rispetto alla parete.

Esercizi da eseguire dopo 30 giorni dall’intervento

Le immagini esplicative sono presenti nel pdf di questa guida.

Gli esercizi che seguono può eseguirli, almeno una volta al giorno, finché sarà recuperata l’intera funzionalità del suo braccio. Passi dagli esercizi finora svolti a quelli nuovi gradatamente, integrandoli man mano che riesce a farli senza sentire dolore.

  1. Distesa a letto. Rilassi le braccia lungo i fianchi, unisca le mani incrociando le dita, alzi e abbassi lentamente le braccia a gomiti tesi, fino a dove riesce, senza sforzi.
    Ripeta questo esercizio 5 VOLTE.
    Possibilmente inspiri quando eleva le braccia ed espiri quando le riporta lungo i fianchi.
    Distesa a letto. Rilassi le braccia lungo i fianchi, porti le mani alle spalle alzando i gomiti e ritorni alla posizione di partenza. Ripeta questo esercizio 5 VOLTE.
    Quando fa gli esercizi, presti attenzione a come respira ed esegua due o tre profondi respiri tra i diversi esercizi e tra cicli di ripetizioni.
  2. In posizione supina, con le braccia allargate all’esterno, sollevi le braccia verso il soffitto fino a congiungere i palmi delle mani. Mantenga questa posizione con i gomiti estesi 5 SECONDI, quindi ritorni alla posizione di partenza con le braccia allargate. Ripeta l’esercizio 5 VOLTE.
    A questo esercizio può associare la respirazione: inspiri quando porta le braccia in alto, espiri quando torna alla posizione di partenza.
  3. Distesa a letto con le braccia lungo i fianchi, i piedi appoggiati al letto e le ginocchia piegate. Intrecci le dita delle mani in modo che il pollice della mano del lato operato sia più in alto rispetto all’altro pollice.
    Sollevi le braccia distese in modo da disegnare un arco con il pugno e lo porti dietro la testa. Ripeta l’esercizio 5 VOLTE.
    N.B.: si fermi quando sente una lieve tensione sotto l’ascella, mantenga lo stato di tensione (non deve avvertire dolore) per tre secondi, inspiri e poi espiri riportando le mani intrecciate alla posizione di partenza con i gomiti ben distesi.

Per tutti gli esercizi che seguono, dal numero 1 al numero 9 indossare SEMPRE il reggiseno. Questi esercizi si ripetono inizialmente 2 VOLTE, poi gradualmente, nei giorni successivi, si arriva a ripeterli 10 VOLTE.

  1. Da seduta, con le braccia in fuori e i gomiti estesi, porti le mani alle spalle, piegando i gomiti. Quindi faccia ruotare i gomiti, descrivendo ampi movimenti circolari in senso orario ed antiorario.
  2. In piedi, con le braccia in fuori e i gomiti estesi, disegni piccoli cerchi in senso orario ed antiorario con il palmo della mano rivolto prima in alto, poi in basso.
  3. Da seduta, oppure in piedi, con le braccia tese, batta le mani alternativamente davanti e dietro la schiena.
  4. In piedi, a braccia tese, impugni un bastone o una bacchetta di almeno 110 cm. Porti il bastone sopra la testa e torni alla posizione di partenza.
  5. In piedi, a braccia tese, impugni il bastone o una bacchetta di almeno 110 cm dietro la schiena. Avvicini e allontani il bastone dalla schiena.
  6. In piedi, a braccia tese, impugni il bastone o una bacchetta di almeno 110 cm, lo porti in alto e poi dietro la nuca, quindi ritorni alla posizione di partenza.
  7. In piedi, con le braccia estese dietro la schiena, passi un pallone da una mano all’altra.
  8. In piedi, davanti a una parete, con i palmi delle mani al muro all’altezza delle spalle e i gomiti piegati, allontani il tronco dalla parete. Mantenga le braccia e i polsi ben estesi per 5 secondi e ritorni alla posizione di partenza.
  9. Si posizioni in piedi, con la testa dritta, lo sguardo fisso in avanti e il palmo delle mani appoggiato alla parete. Con le braccia tese disegni un cerchio facendo correre le dita fino ad arrivare al punto di massima tensione muscolare. Mantenga questa posizione per 5 secondi e ritorni indietro.

Scapola alata

Durante l’intervento possono venire lese alcune fibre nervose che hanno la funzione di mantenere la scapola aderente al torace. Come conseguenza, la scapola potrà risultare un po’ più staccata dal tronco (scapola alata).

Che cosa può fare?
Per limitare questa conseguenza è necessario un trattamento di fisioterapia per mantenere una completa funzionalità della spalla e rafforzare la muscolatura in quella regione.

Esercizio di stretching
In posizione supina, con le braccia lungo i fianchi, allarghi e mantenga le braccia allargate 5 SECONDI, quindi le riporti lungo i fianchi. Ripeta l’esercizio 5 VOLTE.
A questo esercizio può associare la respirazione:
inspiri quando allarga le braccia, espiri quando porta le braccia lungo i fianchi. Questo esercizio è indicato anche in caso di cordoncini sotto la pelle, come riportato a pag. 15 del pdf di questa guida.

Esercizi integrativi dopo tre mesi dall’intervento

Le immagini esplicative sono presenti nel pdf di questa guida.

  1. In piedi, provi ad agganciare le dita delle mani dietro la schiena. Ripeta fino a 10 VOLTE, mantenendo la posizione per 5 secondi.
  2. In posizione a “quattro zampe” con le ginocchia all’altezza delle anche, faccia strisciare le mani in avanti mantenendo ginocchia e anche in questa posizione. Torni indietro alla posizione di partenza sempre facendo strisciare le mani. Ripeta l’esercizio QUALCHE VOLTA fino ad arrivare gradualmente, nei giorni successivi, a 10 VOLTE.

Tutti gli esercizi descritti possono essere eseguiti anche dopo il totale recupero funzionale del braccio della parte operata. Inoltre, è utile che lei prosegua con un’attività fisica di mantenimento, che giova anche al processo di guarigione. Può iniziare per esempio con mezz’ora di camminata al giorno.
Può trovare ulteriori spunti per svolgere l’attività fisica in autonomia nella guida pratica: “Attività fisica: una mossa vincente”.
È disponibile presso la Biblioteca del CRO o dal link

www.croinforma.it

Per ogni eventuale problema con gli esercizi di riabilitazione o l’attività fisica si confronti con il suo fisiatra. Prima di riprendere l’esecuzione di un regolare sport, è opportuno che consulti il fisiatra.

Cosa può succedere nel lungo termine?

Da mesi a anni dopo l’intervento

Linfedema

Il linfedema è una condizione di accumulo di liquido (linfa) in una parte o in tutto il braccio o nel torace, dal lato dove è stato fatto l’intervento chirurgico.
Esso può presentarsi:

  • più di frequente se ha avuto l’asportazione dei linfonodi ascellari;
  • più raramente se le è stato asportato il solo linfonodo sentinella;
  • come conseguenza della chemioterapia;
  • dopo la radioterapia all’ascella o alla clavicola.

Il linfedema del torace di solito compare alcuni giorni o alcune settimane dopo l’intervento. Di solito è lieve e si può anche non percepirlo. Quando i linfonodi ascellari sono stati completamente asportati può rimanere un lieve gonfiore del torace, che si può percepire nella zona sotto l’ascella con i normali movimenti del braccio quando si cammina.
Il linfedema del braccio, che si può presentare all’inizio, tende a risolversi da solo nell’arco di giorni/settimane.
Il linfedema del braccio si può anche presentare o ripresentare da 6-9 mesi fino ad anni dopo l’intervento.
All’inizio può esserci un leggero gonfiore del braccio che va e viene e si può manifestare:

  • nella seconda parte della giornata;
  • dopo sforzi prolungati del braccio;
  • quando fa molto caldo.

In questo caso, anche se può bastare tenere il braccio in scarico per far scomparire il gonfiore, lei deve subito riferirlo al medico o al fisiatra o al fisioterapista.
Si potrà così intervenire per tempo e limitare che il linfedema progredisca.
In fasi più avanzate il gonfiore è sempre presente e per farlo regredire è necessario adottare precauzioni e fare terapie mirate che le saranno indicate.
Che cosa può fare?
È importante che:

  • non sovraccarichi il braccio operato;
  • non esponga il braccio operato a fonti di calore;
  • prevenga le infiammazioni e le infezioni.

Per non sovraccaricare il braccio operato

  • non porti pesi (ad esempio borse);
  • non svolga lavori pesanti (ad esempio stirare, sbattere tappeti…);
  • non faccia attività fisiche/sportive troppo intense (ad esempio sollevamento pesi, arrampicata, tennis);
  • non dorma dal lato operato, con il peso del corpo sul braccio le prime 3-4 settimane dopo l’intervento.

Per non esporre il braccio operato a fonti di calore

  • non stia con il braccio troppo vicino al forno caldo,
  • al camino o al ferro da stiro;
  • eviti le borse di acqua calda;
  • eviti i bagni di vapore e le saune;
  • eviti i fanghi e le sabbiature.

Per prevenire le infiammazioni e le infezioni del braccio operato

  • mantenga una buona igiene e cura della pelle, (la pelle deve essere pulita e idratata);
  • presti attenzione alla manicure e alla depilazione delle ascelle, attività che possono provocarle dei tagli. (ad esempio usi la crema depilatoria);
  • eviti le punture di insetto, ad esempio utilizzando i repellenti per insetti;
  • eviti i graffi degli animali;
  • eviti le ferite da taglio, da giardinaggio e da cucito. Per il giardinaggio utilizzi guanti e abbigliamento che protegge, ad esempio maglia con manica lunga con polsini non aderenti;
  • disinfetti accuratamente la zona interessata se viene punta, graffiata o se si taglia.

Indicazioni per la vita di tutti i giorni

Dopo l’intervento è opportuno che lei:

  • utilizzi da subito il braccio operato per le semplici azioni quotidiane: lavarsi i denti, pettinarsi, vestirsi, mangiare. Se è in difficoltà a svolgere alcune di queste attività, ad esempio se sente dolore, non insista e riprovi i giorni successivi;
  • nelle prime 6 settimane faccia solo attività casalinghe leggere, di breve durata e si riposi regolarmente tra un’attività e l’altra. Dopo le 6 settimane può iniziare le attività più pesanti. Se sente un leggero fastidio, può essere normale. Se sente dolore, questo è un segnale che l’attività che sta facendo è troppo pesante: la sospenda e provi a riprenderla dopo una settimana;
  • tenga il braccio in posizione di scarico quando le è possibile, ad esempio quando è seduta o sdraiata;
  • eviti di tenere il braccio fermo lungo il fianco per tanto tempo;
  • eviti sforzi eccessivi con il braccio operato. Anche nel periodo successivo all’intervento porti le borse a mano e a tracolla dal lato opposto;
  • eviti di esporre il braccio operato a fonti di calore, come riportato a pag. 31 del pdf
  • di questa guida.

  • eviti di fare con il braccio operato gesti ripetitivi e prolungati, anche se non eccessivamente faticosi, ad esempio stirare, pulire i vetri etc.;
  • eviti i prelievi di sangue e la misurazione della pressione dal lato operato. È opportuno che tenga con i documenti che porta con sé un biglietto che indichi che in caso di prelievo o misurazione di pressione non dovrà essere usato il braccio operato. Può utilizzare il format allegato alla copertina di questo libretto.

L’attività quotidiana

Dopo l’intervento e per le successive tre/quattro settimane è importante che lei cerchi di riposare regolarmente per avere un buon recupero.
Di seguito alcuni consigli utili a questo scopo:

  • pianifichi le sue attività in modo che non siano troppe o troppo ravvicinate;
  • si faccia aiutare, se le attività che deve svolgere sono eccessive;
  • svolga le attività con calma;
  • si riposi tra un’attività e l’altra.

L’igiene della pelle e della ferita

  • nei primi giorni dopo l’intervento può iniziare a lavarsi mantenendo asciutta la zona dov’è stata operata;
  • in presenza di drenaggio, di medicazioni o di punti di sutura, mantenga sempre l’area asciutta con medicazioni resistenti all’acqua;
  • in assenza di drenaggio, di medicazioni o di punti di sutura, eviti il getto diretto dell’acqua sull’area della ferita;
  • utilizzi creme idratanti per mantenere la pelle morbida, elastica e idratata. In un periodo successivo, è comunque raccomandato utilizzare prodotti senza alcool;
  • a causa della ridotta sensibilità della zona operata, faccia attenzione alla temperatura dell’acqua: si lavi sempre con acqua tiepida e mai calda!

La guida

Per le prime settimane, finché avrà i drenaggi, è opportuno che lei non guidi. Quando è in macchina, deve sempre indossare la cintura di sicurezza.

L’alimentazione

Per un buon recupero è importante che la sua alimentazione sia ben bilanciata, con un corretto apporto di proteine, grassi, carboidrati, vitamine e minerali e che mantenga un giusto peso corporeo.
È anche indicato che:

  • beva almeno 1,5 litri di acqua al giorno;
  • mantenga un basso consumo di sale, al massimo 5 gr di sale da cucina al giorno (all’incirca un cucchiaino raso da tè). Questa quantità comprende anche il sale contenuto negli alimenti confezionati che consuma in quella giornata;
  • eviti/limiti l’assunzione di bevande alcoliche. In Istituto è disponibile un Servizio di Nutrizione, che al bisogno le potrà fornire corrette indicazioni.

Nel caso in cui le manchi l’appetito, cali o aumenti di peso, lo riferisca al suo medico. Assieme potrete valutare
la necessità di una consulenza nutrizionale.

Il ritorno al lavoro

I tempi del recupero psico-fisico sono generalmente diversi da persona a persona, anche in relazione all’intervento fatto. Si confronti con il medico di medicina generale per individuare un opportuno periodo di convalescenza.
Anche le caratteristiche del lavoro (attività svolta, sede, orari…) andranno tenute in considerazione.

Contatti

Per informazioni sul percorso di Riabilitazione:

Coordinatore progetto di Riabilitazione al CRO di Aviano

tel. 0434 659140
email: luca.miceli@cro.it

Infermiere di senologia, Aviano

tel. 0434 659304, 0434 659113
email: infermieresenologia@cro.it

Infermiere di senologia, Pordenone

tel. 0434 399612

Infermiere di senologia, San Vito al Tagliamento

tel. 0434 841921

Per valutazioni nutrizionali

Servizio Nutrizionale, CRO di Aviano

tel. 0434 659367, 0434 659290

Per informazioni sull’attività fisica, per pazienti CRO

Associazione ANGOLO, sede CRO di Aviano

tel. 0434 659277
email: angolo@cro.it

Per informazioni sui corsi di attività fisica

Associazione ANDOS, sede di Pordenone

tel. 0434 40729
email: info@andospn.it

Bibliografia


Gli autori del testo riportano in questa guida le indicazioni per un percorso di riabilitazione dopo l’intervento per il tumore della mammella con ricostruzione.
Il proprio medico potrà valutare se e come adattare queste indicazioni in base alla storia clinica della persona.
Con questa guida si intende favorire la comunicazione tra il personale di cura e il paziente per contribuire a un dialogo costruttivo basato sulla fiducia reciproca.

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