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Che cos’è la diarrea?
Come si manifesta la diarrea? Tutti noi l’abbiamo provata almeno una volta nella vita. Oltre all’emissione più o meno ripetuta di feci liquide o poco formate, si potrebbero avvertire dei crampi o un senso di gonfiore alla pancia.
Generalmente la comparsa di diarrea non è immediata ma tende a manifestarsi qualche giorno dopo la terapia oncologica. Sebbene la gravità della diarrea vari da persona a persona, nella maggior parte dei casi è di entità lieve o moderata. Va segnalato che anche nei casi più seri la diarrea è generalmente ben controllabile con i farmaci.
Quando bisogna contattare il proprio medico?
Quando la diarrea è severa o persistente può far perdere molti liquidi e sali minerali, rischiando di provocare disidratazione.
È importante avvisare il proprio medico qualora compaia diarrea con 4 o più scariche al giorno o se le scariche sono molto abbondanti o se il disturbo prosegue per più giorni.
Nelle situazioni di scariche frequenti o abbondanti e di difficoltà a bere a sufficienza, potrebbero comparire sintomi quali senso di debolezza e di svenimento con ridotta produzione di urina. In questi casi è indicato recarsi presso il pronto soccorso.
Quali sono le cause della diarrea durante un trattamento oncologico?
Ma come mai compare la diarrea?
Ogni farmaco può causare questo sintomo in modo diverso ma possiamo condensare e riassumere la cause in 3 categorie:
- La prima riguarda l’Irritazione dell’intestino: questa è la causa più frequente e interessa la maggior parte dei chemioterapici, e alcuni farmaci immunoterapici e a bersaglio molecolare. In questi casi, quello che succede è che il farmaco oltre a distruggere le cellule tumorali, irrita anche l’intestino che risulta meno efficiente nell’assorbimento di cibo e di liquidi. Se queste sostanze non vengono assorbite, saranno eliminate con le feci che avranno una consistenza quindi più acquosa;
- La seconda causa è l’Intolleranza al lattosio: alcuni farmaci antitumorali assunti per bocca contengono lattosio. Nelle persone già intolleranti o che diventano temporaneamente intolleranti a causa della chemioterapia, e che quindi non riescono a digerire questo zucchero, si può avere un ristagno di liquidi nell’intestino, con emissione di feci acquose;
- La terza causa è la sindrome colinergica: questa riguarda solo un chemioterapico chiamato Irinotecano, il quale, in alcune persone, può causare la produzione di una sostanza chiamata acetilcolina che può accelerare il transito intestinale, causando diarrea. L’eccesso di acetilcolina potrebbe anche aumentare la salivazione, la lacrimazione degli occhi, far colare il naso e determinare vampate e sudorazione.
È possibile prevenire la diarrea?
Abbiamo visto come si manifesta la diarrea e le varie cause. Ma è possibile prevenirla?
Nel caso della sindrome colinergica è possibile fare una puntura di atropina, un farmaco che blocca l’eccesso di acetilcolina.
Nei casi di intolleranza al lattosio, potranno essere prescritti degli enzimi che aiutano a digerire lo zucchero.
Quando, invece, la diarrea è causata da un’irritazione dell’intestino, più che di prevenzione si parla di cura del sintomo. Un farmaco estremamente efficace per bloccare la diarrea è la Loperamide, che può essere assunta in compresse anche più volte al giorno.
Nei casi di diarrea causata dall’immunoterapia, invece, assumere farmaci che riducano l’infiammazione come il cortisone può rivelarsi estremamente efficace per interrompere il disturbo.
Come sempre, è bene chiedere al proprio medico il farmaco migliore per la situazione in cui ci si trova e il dosaggio con cui assumerlo.
Ulteriori consigli pratici
Oltre a farmaci però, ci sono anche diversi accorgimenti pratici che possono essere messi in campo. Vediamoli insieme:
- Farmaci antitumorali: chi sta facendo i farmaci antitumorali per bocca potrebbe dover interrompere transitoriamente la loro assunzione. Chiedete sempre al vostro medico come comportarvi in queste circostanze.
- Reidratarsi: come abbiamo visto prima, la diarrea può far perdere liquidi e sali minerali. È utile cercare di bere molto nell’arco della giornata, a meno che non debbano rispettate delle restrizioni idriche particolari. È suggeribile bere acqua, succo di mela, brodi, tisane o bevande che apportino sali minerali. Evitare, invece, bevande contenenti alcol, caffeina. Anche il latte sarebbe meglio evitarlo, a meno che sia privo di lattosio.
- Mangiare e bere in modo strategico: è consigliabile assumere piccole quantità di cibo per volta e bere piccole quantità ma con un’elevata frequenza. Questo punto è molto importante: in caso di diarrea bisogna evitare di digiunare cercando, invece, di reintegrare i liquidi persi.
- Prediligere cibi digeribili come banane, patate lesse senza buccia, pane bianco, riso e pasta in bianco. Nel caso in cui la diarrea sia lieve è possibile aggiungere anche pollo al vapore senza pelle o pesce al vapore. Andrebbero evitati latticini, cibi piccanti o grassi o alimenti contenenti fibre come frutta, verdura, legumi o prodotti integrali.
- Evitare i lassativi: se questi fanno parte della vostra terapia regolare potranno essere ripresi una volta risolta la diarrea.
- Curare dolori anali: a volte in caso di diarrea ripetuta può verificarsi bruciore o fastidio nella regione anale. In questi casi è suggeribile utilizzare salviette umide per l’igiene, senza alcol, per limitare l’irritazione. Potrebbero inoltre essere utili dei semicupi o in alternativa dei bidet in acqua calda per 5-10 minuti 2-3 volte al giorno. Se il fastidio è severo potete chiedere al vostro medico una crema per ridurre il dolore locale.